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- Nel settembre 1865 e ancora nell'agosto 1867 Scialoja fu nominato consigliere comunale di Firenze; tra maggio 1867 e ottobre 1868 ricoprì la carica di assessore alle finanze nel municipio fiorentino.
Oltre alle comunicazioni ufficiali di nomina e dimissioni, il materiale che si riferisce a questa attività, consta di lettere circolari di convocazione per le adunanze del consiglio comunale, della commissione di finanza, del consiglio di ricognizione della Guardia nazionale, ordini del giorno e supplementi a questi, proposte di deliberazioni e deliberazioni adottate.
Sono stati ordinati analiticamente i pezzi firmati e cioè le lettere di convocazione per le adunanze citate che coprono il periodo febbraio- dicembre 1866. Sono stati altresì ordinati alcuni stampati, tra i quali si segnalano quello intitolato "Accollo e convenzioni fra la comunità di Firenze e la Società Anglo-italiana" e alcune delibere del consiglio comunale che testimoniano della ristrutturazione urbanistica predisposta dal municipio toscano all’indomani della decisione di stabilire a Firenze la capitale del regno e di trasferirvi la sede del Governo e delle amministrazioni centrali.
Il piano regolatore, presentato dall’architetto Giuseppe Poggi ed approvato il 18 febbraio 1865, pre-vedeva, oltre ad alcune opere di sistemazione idraulica, la demolizione della cinta muraria, la costruzione di un grande viale alberato sulla destra dell’Arno dal ponte di ferro fuori Porta alla Croce, fino alla Porta al Prato.
Sulla sinistra dell’Arno un altro grande viale doveva passare per i colli e avrebbe collegato la Porta Romana con la Porta San Nicolò, ove avrebbero dovuto essere sistemate le rampe di accesso all’attuale piazzale Michelangelo. Il contratto d’appalto, il compromesso stipulato il 21 luglio 1865 tra il municipio di Firenze e la Società Angloitaliana Alfieri-Carmichael-Breda-Cresswell (a cui si riferisce lo stampato citato) riguardava un primo lotto delle opere previste, cioè i lavori di difesa lungo l’Affrico e il Mugnone, la costruzione dell’emissario, la demolizione delle mura urbane e la costruzione dello "stradone" alberato tra Porta alla Croce e Porta al Prato, la costruzione di case lungo l’uno e l’altro lato di questo. I lavori iniziarono nel 1866 come risulta dalla deliberazione consiliare del 19 gennaio 1866 che approva la costruzione delle due prime sezioni del viale di circonvallazione tra la sponda destra dell’Arno e Porta alla Croce, e tra questa e Porta a Pinti. I tempi di approntamento delle opere erano fissati entro margini piuttosto ristretti: otto mesi per l’abbattimento delle mura, dodici per la costruzione del piano stradale dello "stradone", diciotto per le massicciate, ventidue per la piantagione di alberi, trenta per la costruzione dei marciapiedi. L’erezione di fabbricati prospicienti il viale avrebbe dovuto far fronte al fabbisogno di abitazioni reso acuto dal sopraggiungere di un cospicuo contingente di funzionari delle amministrazioni pubbliche. Anche per questi lavori l’esecuzione era prevista assai rapida: gli edifici (vincolati nei punti nodali del tracciato al disegno unitario del Poggi) avrebbero dovuto essere condotti all’altezza del primo piano entro dodici mesi ed entro diciotto completamente finiti.
Di qualche interesse sono anche il fascicolo a stampa intitolato "Regolamento di Polizia municipale", datato 1865, e lo stampato contenente l’organico dei consiglieri ed assessori e la composizione delle otto commissioni del municipio fiorentino per il 1866-67.
Consistenza rilevata
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Consistenza (testo libero)
- fascc. 4
Reference code
- IT-RM1241.SCIALOJA.0024