Orsello Gian Piero

Tipologia Fondo
Data cronica
1944-1963
Inventario dell'archivio di Gian Piero Orsello, a cura di Leonardo Musci (2021)
Inventario dell'archivio di Gian Piero Orsello, a cura di Leonardo Musci (2021)

Tipologia

Fondo

Consistenza rilevata

Consistenza (testo libero)
91 fascicoli condizionati in 10 scatole

Storia istituzionale/Biografia

Le carte donate da Orsello nel 2003 alla Fondazione Luigi Einaudi riguardano specificatamente il periodo in cui egli gravitò nell'area liberale e per questo motivo la documentazione si ferma al 1963. Il breve profilo biografico che presento si concentra perciò su questo periodo della sua vita.

Gian Piero Orsello nacque a Modena il 3 novembre 1927. Si iscrisse al ricostituito Partito liberale italiano nel 1947 mentre frequentava la facoltà di giurisprudenza all'Università di Bologna (prenderà poi anche la laurea in filosofia) e si impegnò attivamente sia nella Gioventù liberale italiana (GLI) che nell'Unione goliardica italiana (UGI), allora organismo rappresentativo degli studenti laici e democratici (i liberali ne usciranno nel 1955 quando vi confluirono gli studenti comunisti). Nel 1949 divenne segretario della GLI di Bologna e incaricato nazionale universitario del PLI e in tale veste iniziò a partecipare ai lavori del Consiglio nazionale del partito, di cui fu membro ininterrottamente fino alla sua uscita dal partito nel 1962. Aderì convintamente al processo della cosiddetta "unificazione liberale" conclusosi nel dicembre 1951 con il convegno di Torino. In quello stesso anno divenne segretario del PLI bolognese.
Fin da giovane Orsello si distinse per una intensa attività di pubblicista su quotidiani e periodici di area liberale e affine, inizialmente sulle tematiche tipiche del mondo giovanile, poi  su questioni generali di dibattito politico-ideologico, in particolare su liberalismo ed europeismo.
Nella GLI Orsello si occupò  anche delle relazioni con i movimenti giovanili liberali di diversi paesi europei nell'ambito di una battaglia federalista condotta secondo le linee dettate da Salvador de Madariaga e Roger Motz. L'archivio documenta una parte di queste sue frequentazioni internazionali e della sua partecipazione a importanti meeting che danno un assetto stabile alla galassia delle sigle moltiplicatesi nei primi anni Cinquanta.
La Gioventù liberale italiana fu sempre considerata l'ala sinistra del PLI, interpretando in senso laico le istanze culturali e sociali più aperte del mondo giovanile in fermento ma senza che questo mettesse in discussione il posizionamento centrista del partito, rafforzatosi nel febbraio 1954 con il passaggio della segreteria nazionale da Bruno Villabruna a Giovanni Malagodi (che resterà il poco contrastato dominus del partito fino al 1972). Dopo una travagliata vicenda di continui rinvii, nell'aprile 1952 si tenne il IV congresso della GLI al termine del quale Orsello fu eletto segretario nazionale.
Nel 1954, a soli ventisette anni, fu nominato vice segretario nazionale del Partito liberale italiano. All'interno della GLI fu contestato, ma senza successo, il cumulo delle cariche tra organizzazione giovanile e partito. Nell'aprile 1955  il congresso GLI elesse alla segreteria Rino Di Lorenzo e Orsello rimase nella Giunta nazionale divenendone presidente (la Giunta era l'organismo eletto dal Congresso, ma il ruolo politico preminente era quello del segretario).
Venne allora il momento di tentare il cursus delle cariche amministrative pubbliche e nel 1956 divenne consigliere di opposizione della Provincia di Bologna. Interpretò il suo ruolo in maniera seria e combattiva, studiando e facendo proposte e tenendo un contatto reale con l'elettorato di riferimento almeno fino alla primavera del 1960 quando si trasferì a Bruxelles. Erano tempi in cui le grandi questioni politiche, nazionali e internazionali, entravano anche nelle aule dei consessi amministrativi e i suoi interventi in Consiglio provinciale lo testimoniano ampiamente: si trattava pur sempre del vicesegretario nazionale di un partito importante dell'area governativa sebbene minore.
Nel 1957 comincia lentamente un processo di evoluzione del suo pensiero politico che si accelera a partire dalla seconda metà del 1958, nel contesto del dinamismo imposto al sistema politico dall'avvicinamento dei socialisti alla "stanza dei bottoni", e terminerà nell'aprile del 1962 con le dimissioni dal Partito liberale.
Orsello matura una crescente distanza politica da Malagodi per l'orientamento di questi ad ancorare a destra il PLI, anche con forme di apparentamento e alleanze con i monarchici e i missini (la cosiddetta "grande destra"). Richiamandosi a Einaudi e Giolitti, Orsello concepisce il liberalismo come una forma di democrazia laica di tipo sociale che deve dialogare con tutte le correnti democratiche non comuniste. Dopo che nel 1958 egli fallisce l'obiettivo di essere eletto deputato, anche grazie alle manovre di Malagodi di favorire nel collegio di Bologna-Ferrara-Forlì-Ravenna l'uomo degli agrari Agostino Bignardi, Orsello rimette nelle mani di Malagodi il suo incarico di vicesegretario nazionale, che viene comunque congelato fino al Congresso liberale del 1959.  Libero da impegni istituzionali di partito, Orsello rinsalda i legami con il gruppo di amici che nel 1957 avevano dato vita alla rivista «Democrazia liberale», fortemente orientati a portare il PLI nell'area del centrosinistra in costruzione.
Nel frattempo Orsello si orienta verso l'impegno in ambito europeo e nella primavera del 1960, grazie alla rete di conoscenze internazionali acquisita al tempo della GLI e ai buoni uffici dei vertici liberali, si trasferisce a Bruxelles dove dal maggio successivo ricopre la carica di portavoce dell'Italia presso la CEE. Ma segue sempre le vicende italiane e in particolare il gruppo di Democrazia liberale che nel febbraio 1961 tiene un suo convegno programmatico e si struttura come una vera corrente di sinistra del PLI. Quando nell'aprile 1962 il IX congresso nazionale del PLI sancisce la definitiva affermazione della linea di centrodestra di Giovanni Malagodi, Orsello e gli esponenti di Democrazia liberale si dimettono dal partito. Contestualmente interrompe la sua esperienza a Bruxelles e fa ritorno in Italia per un pieno impegno politico. Un primo tentativo di fusione con il PRI di La Malfa (forse il politico che Orsello ha maggiormente apprezzato) non ha esito e negli anni successivi egli e altri lavorano, anche grazie a stretti contatti con Saragat, al processo di unificazione socialista. Nell'aprile 1966 entra perciò nel PSDI.

Queste, in breve, le vicende politiche del periodo documentato dall'archivio.
In seguito Orsello ha ricoperto diverse cariche come manager pubblico. Ha partecipato ai consigli di amministrazione dello IASM, del Formez e della RAI di cui è stato vicepresidente dal 1975 al 1986, dell'Italtel Telematica della quale è stato presidente dal 1987 al 1994 ed è stato membro anche del Consiglio nazionale degli utenti dal 1990 al 1997. Consigliere giuridico del Ministro per le politiche comunitarie dal 1992 al 1995, ha ricoperto l'incarico di segretario generale del Movimento europeo internazionale a Bruxelles tra il 1992 ed il 1995.
È stato altresì professore di Diritto dell'Unione europea e diritti umani nella facoltà di Scienze della comunicazione dell'Università "La Sapienza" di Roma e per diversi anni professore di ruolo di Istituzioni di Diritto pubblico, mentre presso la Facoltà di Scienze politiche della LUISS ha insegnato Storia dell'integrazione europea e Diritto delle Comunità europee. Titolare della cattedra Jean Monnet "ad personam" per il Diritto costituzionale europeo presso l'Università La Sapienza, ricoprendo l'incarico di direttore delle riviste «L'Italia e l'Europa» e «Annuario di diritto comparato e studi legislativi» dove ha pubblicato numerosi studi di interesse giuridico e politologico.
Ultima realizzazione della sua vita la creazione del Premio di cultura Santa Marinella che dopo la sua morte, avvenuta a Roma nell'ottobre 2006, è stato intitolato al suo nome.

Strumenti di ricerca

Inventario a cura di Leonardo Musci (2021). Il lavoro è stato realizzato nell'ambito di un incarico affidato dalla Fondazione Luigi Einaudi alla società di servizi archivistici Memoria srl.

Modalità di acquisizione

Le carte sono state donate dagli eredi alla Fondazione Luigi Einaudi di Roma nel 2003.

Struttura

Serie 1. Gioventù liberale italiana – GLI
  Sottoserie 1.1. Congressi nazionali
  Sottoserie 1.2. Giunta nazionale
  Sottoserie 1.3. Segreteria nazionale
  Sottoserie 1.4. Organismi internazionali giovanili
  Sottoserie 1.5. Convegni nazionali di settore
  Sottoserie 1.6. Stampa GLI e altra giovanile
  Sottoserie 1.7. Altri documenti
Serie 2. Partito liberale italiano - PLI
  Sottoserie 2.1. Consiglio nazionale e Direzione centrale
  Sottoserie 2.2. Congressi nazionali
  Sottoserie 2.3. Vicesegretario nazionale del PLI
  Sottoserie 2.4. Comunicati dell'Ufficio Stampa
  Sottoserie 2.5. Cariche elettive pubbliche
  Sottoserie 2.6. Internazionale liberale
  Sottoserie 2.7. Altri documenti e incarti
Serie 3. Movimento di Democrazia liberale
Serie 4. Scritti sull'integrazione europea

Consultabilità

La documentazione è liberamente consultabile ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Fonti collegate

Le carte di Gian Piero Orsello relative all'impegno negli organismi di rappresentanza universitaria sono conservate nel fondo UNURI attualmente presso la Fondazione Magna Carta di Roma (qui l'accesso all'inventario).

Bibliografia

Gian Piero Orsello, Un cinquantennio fra cronaca e storia, a cura di Maria Romana Allegri, Edizioni SIAM, Formello, 1999.

Persona

Ente